Ogni volta che conduco training sul problem solving, inizio con un esercizio chiamato 'stinky fish'. È un modo colorito per far emergere i problemi nascosti, quelli che tutti sanno esistere ma nessuno vuole affrontare - proprio come un pesce marcio e puzzolente che nessuno vuole toccare.
Quello che mi colpisce sempre è come, indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda o dal settore in cui opera, le problematiche emerse siano sorprendentemente simili. Comunicazione inefficace, silos organizzativi, resistenza al cambiamento... È come se esistesse un catalogo universale di 'pesci puzzolenti' aziendali.
All'inizio, pensavo fosse una coincidenza. Ma con il passare del tempo, ho capito che c'era qualcosa di più profondo. Questi non erano semplici problemi isolati da risolvere, ma sintomi di sistemi complessi interconnessi. Ed è qui che il tradizionale approccio al problem solving inizia a mostrare i suoi limiti.
👉 Azione: Pensa ai problemi ricorrenti nella tua organizzazione. Li hai sempre visti come isolati o come parte di un sistema più ampio?
Il mondo aziendale ama parlare di problem solving. È una competenza ricercata, insegnata e celebrata. Ma c'è un problema con il problem solving “da manuale”: spesso non funziona.
Non perché sia inutile, ma perché lo applichiamo nel modo sbagliato. Trattiamo ogni situazione come se fosse un puzzle da risolvere, un problema complicato con una soluzione definita. Ma la realtà è ben diversa.
La maggior parte delle sfide che affrontiamo non sono problemi complicati, sono sistemi complessi. La differenza? Un problema complicato, come riparare un motore, ha una soluzione chiara, una volta che ne hai capito tutte le parti. Un sistema complesso, come un'economia o un ecosistema, è imprevedibile e in continua evoluzione.
Ecco perché le stesse problematiche emergono in aziende diverse: non sono problemi isolati, ma manifestazioni di complessità sistemiche. E qui il tradizionale problem solving fallisce.
👉 Azione: Rifletti sull'ultima grande sfida che hai affrontato. Era davvero un problema complicato o un sistema complesso? Come cambierebbe il tuo approccio se la considerassi come un sistema complesso?
Visualizzare la complessità: Tecniche base per mappare sistemi complessi
Come possiamo affrontare questa complessità? Il primo passo è visualizzarla. Con la mia amica e collega Melissa Parrinello stiamo da tempo lavorando per capire il modo migliore per farlo. Intanto, vi propongo una tecnica semplice ma potente che sto sperimentando:
1. Identifica gli elementi chiave del tuo sistema (persone, processi, tecnologie).
2. Disegna questi elementi su un foglio.
3. Traccia le connessioni tra gli elementi.
4. Osserva i pattern che emergono.
Questo esercizio apparentemente semplice può rivelare interconnessioni sorprendenti e punti di leva che non avresti mai notato concentrandoti su un singolo "problema".
👉 Azione: Prova questa tecnica di mappatura su una sfida attuale che stai affrontando. Hai notato qualcosa che prima non avevi considerato?
Una riflessione per te
Quale 'problema' ricorrente nella tua organizzazione potrebbe essere in realtà un sintomo di un sistema complesso più ampio?
👉 Azione: Condividi la tua riflessione nei commenti. Le tue intuizioni potrebbero ispirare altri lettori!
Il suggerimento della quindicina
Sun Tzu, nel suo trattato "L'arte della guerra", offre una saggezza sorprendentemente attuale per affrontare la complessità:
La guerra è di somma importanza per lo Stato: è sul campo di battaglia che si decide la vita o la morte delle nazioni, ed è lì che se ne traccia la via della sopravvivenza o della distruzione. Dunque è indispensabile studiarla a fondo.
Sostituisci "guerra" con "strategia" e "nazioni" con "organizzazioni", e avrai un principio fondamentale per il business moderno. Sun Tzu prosegue identificando cinque elementi fondamentali:
1. Il Tao (scopo): ciò che induce il popolo ad essere in armonia coi suoi capi.
2. Il clima (ambiente): l'azione complessiva delle forze naturali e la necessità di operare in armonia con esse.
3. Il terreno (contesto specifico): le condizioni in cui ci si trova ad operare.
4. Il comando (leadership): le qualità di saggezza, rettitudine, umanità, coraggio e severità del leader.
5. La dottrina: l'organizzazione, il controllo e la gestione delle risorse.
Questi elementi, seppur concepiti per la strategia militare, si applicano sorprendentemente bene al contesto aziendale moderno. Troppo spesso, ci concentriamo solo sullo scopo e sulla leadership, trascurando gli altri elementi. Ma sono proprio questi fattori - il "clima" in cui operiamo, il "terreno" su cui ci muoviamo e la "dottrina" che guida le nostre azioni - che possono fare la differenza tra il successo e il fallimento.
Questa settimana, prima di affrontare la tua prossima sfida, prenditi un momento per riflettere su tutti e cinque questi fattori. Come un antico stratega che prepara la sua battaglia, costruisci la tua mappa mentale della situazione. Potresti scoprire nuove prospettive che cambieranno il tuo approccio al problem solving e alla navigazione della complessità.
👉 Azione finale: Scegli una sfida importante che stai affrontando e analizzala attraverso questi cinque elementi di Sun Tzu. Quale nuovo insight emerge? Condividi la tua esperienza via email o sui social, taggandomi, se ti va.
A presto,
Jack